Ieri un po' d'influenza mi ha tenuto a casa: me ne sono stato a letto bevendo the ayurveda
e sul tardi mi sono fatto una bella sauna che mi ha restituito ai vivi
ed una pinta di latte caldo con miele dell'Altaj e cognac armeno. Ieri
sera ero quasi tentato di andarmene a lavorare, visto che mi sentivo
meglio, ma, in vista del prossimo weekend a Berlino, ho preferito
rimanermene un'altra giornata a casa.
Scelta azzeccata. A dispetto delle
tepide illusioni della settimana scorsa, oggi freddo e vento scandiscono
la giornata, alternando grandine, neve e pioggia.
Me ne sto tutto solo nel mio kimono di
seta vietnamita a guardare il parco dietro casa, ora le raffiche di
vento schiaffeggiano furiosamente i rami dei pini, ora la neve cade
verticalmente e senza grazia tra le betulle, ora una brezza delicata
accompagna il respiro delle cose fino alle vibrazioni delle sfere
celesti. Una luce modesta e insapore viene a morire sul parquet del mio
salone dando riflessi giallastri.