22 agosto 2009

Ancora Tallinn

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Una delle capitali piú insipide d'Europa, giunta alla ribalta del turismo di massa grazie alle compagnie aeree low cost: Tallinn.

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Insipida, ma mai quanto Hki,
ça va sans dire. Che anzi acquista il suo miracoloso significato di bellezza (turistica) proprio e solo per chi, come noi, viene da Hki (per i Finni in primis rappresenta alcohol e donne a buon mercato e per noi, in extremis, l'altro dal Granducato).
Tallinn dai graziosi scorci:

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dai graziosi tetti:

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dai graziosi (e complessi) toponimi:

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(piazza della chiesa)
dai graziosi manifesti:

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dai graziosi graffiti:

graffito(é la televisione che imita la vita o la vita che imita la televisione?)

e dalle graziose Estoni.
Non mancano infatti a caccia della scopata vacanziera le brigate di abbronzati turisti dall'Europa meridionale di tutte le etá, di buona volontá e spesso di bocca buona: studentelli zaino in spalla, quarantenni nonostante tutto ancora disperatamente giovani e signorotti di mezz'etá con moglie al guinzaglio e l'occhio irrequieto.
Prima di imbarcarci sul traghetto che ci avrebbe riportato a Hki, non ci siamo fatti mancare un tramonto comme il faut:

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Durante il tragitto, accanto a noi sedeva uno strano terzetto:
un Finlandese sui quaranta sbronzo marcio;
la sua compagna russa, sui cinquanta, platinatissima;
un giovanotto ucraino di Kiev (che non ho capito bene cosa c'entrasse con i primi due).
Il Finlandese teneva banco: era evidentemente un uomo di successo, nel lavoro e nella vita privata.
Dispensava all'Ucraino massime come: non si scopa mai abbastanza. Implicitamente sosteneva che Kiev fosse un posto di merda, visto che chiedeva all'Ucraino se avesse mai sentito il bisogno di vedere quello che ci fosse dall'altra parte della collina (intendeva forse che avrebbe fatto meglio a trasferirsi in Finlandia?). Gli raccomandava di guardare sempre nelle palle degli occhi le persone con cui faceva affari, perché affettare sicurezza dava il vantaggio dell'essere padroni della situazione. Guardare gli altri nelle palle degli occhi poteva risultare utile anche nelle discoteche, per liberarsi dei rivali invidiosi delle proprie prede; ma all'occorrenza bisognava saper menare le mani, meglio se in maniera rapida (pam pam!).
Poi cominció a tessere le lodi della thai box e a quel punto ho smesso di ascoltare, perché mi aveva fatto venire il mal di mare.