26 agosto 2008

Viaggio in Siberia - 2 Visita a Tomsk

Non é mancato il viaggio nel viaggio. A Tomsk.
Tomsk, costruita nel 1604, é una delle cittá piú antiche della Siberia.
É stata una cittá di una certa importanza nei secoli passati, ma adesso non gode di particolare prosperitá. É comunque caotica e viva: la locale universitá richiama numerosissimi studenti (ho sentito che gli studenti rappresentino circa un quinto della popolazione, in una cittá da mezzo milione di abitanti; sinceramente la cifra mi pare eccessiva, anche se tutto il centro di Tomsk é disseminato di edifici universitari).
La cittá giace sulla riva destra del fiume Tom' (affluente dell'Ob'), che fungeva da bastione naturale. Le opere difensive sono ora trasformate in un belvedere.

belvedere sul Tom
Il nucleo piú antico sorgeva ovviamente sulla sommitá della collina ed era difeso da una palizzata di legno. Oggi la cittá é strutturata secondo un maglia reticolare ottocentesca, scandita secondo un cardo e un decumano che s'incrociano a T. Le espansioni novecentesche hanno rotto il ritmo preesistente e sono stati creati nuovi assi viari a stella connessi da immense rotonde o dalla classica grande piazza con la statua di Lenin.

Lenin
L'impressione generale é quella di una cittá intasata, inquinata e decaduta.

per strada a Tomsk
Si sono conservati moltissimi esempi di architettura in legno precedenti la rivoluzione, soprattutto i palazzi di ricchi borghesi e nobili (riconoscibili dalle decorazioni a cortina sopra le finestre). Lo stato di conservazione é variabile.
Insieme a Tobolsk é l'unica cittá ad avere un quartiere tartaro (costruito quasi essenzialmente di edifici in legno).

quartiere tartaro a Tomsk
Notevoli risorse sono impiegate nel restauro degli edifici religiosi (di quelli che sono scampati alla furia iconoclasta rivoluzionaria; in molti casi si tratta di ricostruzione). Questa é la chiesa della Resurrezione:

chiesa della Resurrezione, Tomsk
Abbiamo alloggiato all'Hotel Sputnik, torre sovietica in cemento armato. Le camere sono enormi e arredate in stile sovietico. Deve essere frequentato da molti stranieri, perché tutte le informazioni sono in Russo e in Inglese e la mattina é persino servita la colazione (che di solito non viene offerta negli hotel russi). Le stoviglie che abbiamo usato per la colazione avrebbero fatto la gioia di un collezionista di modernariato.
La sera abbiamo mangiato in una specie di mensa incasinatissima che ospitava un attrezzatissimo angolo giochi per i bambini. La cucina non era per niente male. Offrivano anche la pizza piperoni (sic) e una non meglio specificata pizza tirolese.

pizza a Tomsk
Forti acquazzoni si alternavano a rapide schiarite. La visita al monumento a
Čehov é avvenuta durante uno di questi acquazzoni.
Mi hanno detto che se si esprime un desiderio toccando il naso di Čehov  questo di avveri; io ho chiesto bel tempo, ma non ha funzionato.

čehov

25 agosto 2008

Viaggio in Siberia - 1 La cittá

Purtroppo quest'anno non avevamo molto tempo a disposizione e ci siamo dovuti accontentare di una settimanella. Il minimo anatomico. Ché star meno non avrebbe senso, visto che per andare ci vogliono una ventina di ore tra voli e scalo a Mosca (altrettante per tornare) e in piú ci sono cinque ore di differenza (sei dall'Italia).
Non ci siamo, peró, fatti mancare grigliate casalinghe e incursioni in ristoranti, né un piccolo viaggio nel viaggio (gita a Tomsk).
Domenica si scorsa si é celebrato il Giorno del Minatore (nella regione sono concentrate le maggiori riserve mondiali di carbone) e la cittá ferveva di preparativi febbrili: installazioni di palchi, prove di parate, gran dispiegamento di polizia, nuovi arredi urbani. La cittá diventa sempre piú bella e ordinata e la ricchezza é bene amministrata (soprattutto se la si confronta con le cittá circonvicine, in primis Novosibirsk).
Venerdí, l'antivigilia, nella centralissima piazza dei Soviet, che si sviluppa intorno alla classica statua di Lenin e su cui si affacciano i palazzi delle maggiori amministrazioni urbane e regionali, si é tenuto un vivace mercato aperto.

lenin
Il mercato era rallegrato da ensembles locali di musica tradizionale

musica tradizionale
e offriva essenzialmente materie prime:

-carne

macellaio
-miele:

miele
-ortaggi:

ortaggi
-pesce:

pescheria
Non potevano mancare i tradizionali šašlyki
(spiedini).

shashlyki

15 agosto 2008

Cazzeggio

Oggi a pranzo il Troll mi ha dato buca, onde me ne sono andato a mangiare da solo al nostro ristorante del Venerdí, il Wossikka (zona Pitäjänmäki).
Mi sono sparato un paio di piatti di jaeger-schnitzel (fettina panata con salsa di funghi) e di makkara (lo scarso wurst indigeno) al forno con formaggio; contorno di puré e verdure al forno.
Durante il pasto mi sono visto un eccitantissimo scampolo di Olimpiade. Di tiro con l'arco.
Prima si sono misurati un Russo (di Tartaria) con un Ucraino; ha vinto quest'ultimo. Poi un Messicano e un Sud-Coreano.
No, il messicano non aveva il sombrero, era una fighetta international, uno di quelli che sa perdere (perché della medaglia non gliene frega una mazza e gli basta caricarsi una hostess all'elegante cocktail party che segue la gara e sapere che a casa in garage c'é il Porsche), ma mi pare abbia vinto sull'Asiatico, che invece era troppo concentrato, troppo gelido per non esplodere alla fine e cagarsi addosso dalla fifa, pur essendo stato in vantaggio per gran parte della gara.

12 agosto 2008

Rivoluzionaria formula di saluto

Uno dei miei nuovi colleghi é Coreano (non é quello con prole); é ancora studente.
Nato in Corea, cresciuto in Argentina, ora vive in Finlandia e ha un fratello in Nuova Zelanda (ha battuto il precedente record di assurditá che deteneva uno studente conosciuto ad un party: nato a Trinidad y Tobago da genitori indiani ivi emigrati, ora studia in Finlandia).
Insomma, il Corea forse si prende un po' troppa confidenza, distribuisce troppe pacche invece di preoccuparsi della piazza d'armi che gli si sta dissugellando sulla fronte, ma in finale é un bravo pischello; l'altra settimana l'ho salutato con un sonoro: ciao, bello!
Il Corea é rimasto folgorato dal saluto, manco fossimo sulla via di Damasco; mi ha chiesto precisi ragguagli semantico-filologici sulla formula ed é poi passato ad una martellante fase di divulgazione in ufficio.
I colleghi hanno apprezzato questa rivoluzionaria formula di saluto e non la lesinano né a me, né tra di loro. Oggi ne ho trovati quattro, tra cui il Corea, che confabulavano sulla lunghezza dei nomi tailandesi (uno di loro aveva ritagliato dal giornale un annuncio in cui una donna tailandese di 53 kg e dal nome infinito offriva le sue grazie a qualche distintissimo giovanile finalitá matrimonio); poi sono passati a elaborare la rivoluzionaria formula di saluto con il Corea in cattedra che spiegava che alle donne si deve dire ciao, bella! (intraducibile in Finlandese perché non esistono i generi); io mi sono limitato a specificare che il bello sia meglio indirizzarlo ad amici e/o colleghi e non jokaiselle miehelle (ad ogni uomo).

11 agosto 2008

Ferragosto si avvicina

Clima autunnale: pioggia, prime foglie che cadono. La terra é ancora verde, verde cupo; passeggiando per i sentieri di campagna dietro casa sento la Natura al massimo della sua pienezza, all'apice della parabola, curva sotto ricchi e pesanti drappi di fertilitá dalla fragranza zuccherina quasi stordente; ma giá i fiori hanno dato i loro nettari e ondeggiano spogliati al vento come moncherini; i tepori estivi si fanno piú volatili, piú incostanti; il sole comincia ad essere l'eccezione e non la norma. É tornata la notte, rivediamo le stelle e i tramonti.
A tutto penso meno a che sará Ferragosto tra quattro giorni.

Ieri siamo stati a cena con un collega e la sua ragazza. Il collega é indiano, ma vive da molti anni in Finlandia, tanto da aver giá collezionato prole e prammatico divorzio.

DIVAGAZIONE SUL DIVORZIO IN FINLANDIA
Considerato che:
1) la Finlandia é una ginecocrazia in fieri;
2) la legislazione vigente in materia di divorzio é tutta a favore della donna;
3) tutte le professioni interessate dall'espletamento del divorzio sono esercitate quasi esclusivamente da donne (giudici e psicologhe in primis);
4) lo Stato supporta generosamente e amorevolmente i single parents e i singles in generale (essendo i Finlandesi tradizionalmente dei solitari);
si evince che:
é conveniente per la moglie, dopo aver messo su casa e sfornato eredi, liberarsi della zavorra del marito (le cui principali attivitá sono bere birra e guardare hockey) perché:
1) le sará assegnata detta casa (che toccherá comunque pagare all'ex marito, che sará costretto a trascinare sua esistenza in squallidi mq 40 in affitto);
2) le saranno assegnati detti eredi (che la ex moglie affiderá al marito nei w/e in cui vorrá folleggiare con le amiche in disco, sbronzandosi come una iena ed eventualmente dandola al gallo di turno).
FINE DIVAGAZIONE

NOTA SULLA DIVAGAZIONE
Ho notato che molti stranieri, abbindolati da donne finlandesi, si sono trasferiti a codeste latitudini, hanno messo su casa, prolificato e dopo qualche anno hanno ricevuto il benservito; costoro rimangono poi a condurre amare esistenze in una terra che non li accoglie né li respinge per la sola ragione di star vicino a detta prole.
Ne ho conosciuti moltissimi. In ufficio, ad esempio, ce ne sono almeno tre (l'Indiano, il Canadese e uno dei Coreani).
FINE NOTA

Siamo andati a mangiare al solito Soul Kitchen.
Avremmo preferito stare a casa, ma il collega ha insistito tanto.
Mi aveva un po' infastidito perché si era autoinvitato da noi. Dirottata la serata sul ristorante, mi ha poi quasi ordinato di venirli a prendere con la mia macchina. Il che mi ha infastidito ancora di piú.
La sua ragazza é russa e lui sarebbe contento se stringesse amicizie con Russe che giá vivono in Finlandia. Io ho sempre detto che mi avrebbe fatto piacere incontrarci, ma, da buon Italiano, visto che non me ne fregava piú di tanto, posponevo sempre l'incontro. Alla fine ho visto un decisivo vantaggio nell'incontrarli: avrei fatto parlare il collega per sapere un po' di piú sulla nuova compagnia in cui lavoro.
L. ha parlato tutta la sera con la ragazza; la ragazza viene dalla Carelia e lavora in un asilo nido; l'ha definita molto semplice, cioé di un'ignoranza spaventosa (non sapeva dove fosse Roma, non sapeva niente della Germania); del resto ben s'accoppia all'Indiano, anche lui molto semplice, cioé spaventosamente rozzo (ai limiti dello schifo e io non sono né viziato, né schizzinoso; del resto non conosce che l'India e la Finlandia e ignora qualunque
costumanza urbana, scontata per noi Europei). Peró sveglio, molto sveglio ed era un piacere starlo a sentire raccontarmi le cose della compagnia.

FLASHBACK
Qualche settimana fa ho avuto una conversazione con l'Indiano sulla religione. Lui, ateo scientista (ma senza chiara coscienza di ció), ha una posizione diametralmente opposta alla mia. Come ho detto sopra é molto sveglio, ma senza una cultura di base é difficile condurre una conversazione di un certo livello. Io sono sceso al suo, di livello e non mi sono servito di citazioni bibliche o riferimenti filosofici (non sono un teologo, ma qualche argomento ce l'ho in saccoccia).
Lui si vede che é abituato a parlare con i Finni, che hanno la stessa relazione con la divinitá e la religione che potrebbe avere mia nonna, se fosse viva, con un iPhone e che soprattutto sono mansuetissimi conversatori, cioé parlano a turno e danno tutto il tempo di esprimersi all'interlocutore.
Ma con me casca male l'Indiano. Sebbene io non sia uno di quelli che si accaniscano in dispute verbali e che paciughino in discussioni politico-religiose, essendo Italiano ho dovuto almeno in parte imparare a parlare, cioé imparare ad interrompere, a sostenere la mia tesi e a trovare difetti in quella altrui (e alla fine concordare la sintesi per i prammatici tarallucci al vino) e a questo lui non era abituato, palesemente. Credeva di essere l'unico con diritto di interrompere e soprattutto non capiva perché uno debba difendere la sua opinione (quand'é ovvio che lui pensa bene e gli altri no).
Nello specifico discutevamo sul fatto che la religione, qualunque sia, non é altro che un paio di paraocchi che ti fa vivere secondo un principio informatore a te estraneo e senza dubbi; lui senza dubbi credeva che ognuno ha in se stesso il proprio principio informatore.
Io mi sono limitato a dimostrargli che fede e dubbio possano convivere nella stessa persona.
FINE FLASHBACK

6 agosto 2008

Aggiornamento

Ieri sera L. mi ha fornito un'interessante ipotesi per spiegare perché la sua collega sia ancora in fase di innamoramento per la Finlandia e non giá in quella di disillusione.
Fino ad un anno fa abitavano in una cittadina a qualche decina di km da Hki. In questa cittadina non ci sono mai stato, ma sono stato in altre simili: queste cittadine sono paesi gonfiati dalla vicinanza con l'area metropolitana di Hki e senza piú un'identitá propria, perché il baricentro civico é Hki, sono posti bacati.
Ad esempio la collega ha raccontato a L. che quando portava la bambina al parco, sentiva su di sé e la bambina lo sguardo d'odio delle altre mamme, che malignavano su di lei (carpiva spesso la parola venäläinen, Russo o Russa). Da un annetto si sono trasferiti in un quartiere residenziale vicino Tampere e le migliorate condizioni hanno temporaneamente interrotto la fase di disillusione per una ripresa di quella d'innamoramento. Anche io ebbi un'esperienza simile quando lasciai la cupa, grigia bruttezza di Helsinki e andai a vivere nel verde a Espoo.
Tampere, del resto, é una bellissima cittá. La provincia in Finlandia é piú sana dell'area metropolitana di Hki: i Finlandesi non sono un popolo urbano. Tampere gode di questa sua positiva provincialitá e al contempo é sufficientemente grande da poter offrire tutto quello che offre una cittá vera e propria, inclusa una vivace univerisitá, che rifornisce costantemente di stranieri (che assicurano l'avvicinamento a stardard europei di vita sociale).

5 agosto 2008

Giorni

Weekend molto movimentato.
Sabato a pranzo abbiamo avuto due amici di L. che lasciano Berlino per San Pietroburgo. Sono arrivati con un furgoncino stracarico, lui di San Pietroburgo, lei Bielorussa. Tipica coppia russa: lui di una ieratica compostezza centro-asiatica, che a noi secolarizzati Europei potrebbe erroneamente sembrare insignificanza; lei un piccolo instancabile ciclone di parole, gesti, risatine, pettegolezzi. Sfruttando l'ultimo sole estivo abbiamo mangiato in giardino.
Mi era molto difficile seguire la loro conversazione soprattutto quella di lei, che parlava alla velocitá della luce, sebbene con accento piacevole all'udito; non usavano nessuna precauzione (come usare un lessico piú semplice) ed esaurivo tutte le energie a capire e non riuscivo a entrare decentemente nella conversazione.
Sono ripartiti verso le cinque.
Il tempo per un pisolo veloce e per fare la pasta per la pizza e verso le otto sono arrivati altri ospiti: una collega russa di L. con marito russo e figlioletta di tre anni. Vivono a Tampere e sono venuti a Hki per portare la figlioletta allo zoo. L. é stata loro ospite, quando ero a Berlino a studiar Tedesco, e si é innamorata della bambina. Bella, educata e obbediente. Che dopo un po' ha superato la timidezza e si lasciava accarezzare sulle guance paffute e rispondeva alle mie domande in Russo e in Finlandese (la madre mi ha chiesto di parlarle in Finlandese per vedere se ne avesse appreso un po' all'asilo).
Il padre della bambina é uno di quegli omoni grandi grossi barbuti e mansueti. Schivo, ma tenace.
É la madre che tiene banco.
É andata a vivere in Finlandia con il marito quando era incinta della figlia, qualche settimana dopo il mio trasferimento a Hki. In tre anni e mezzo ancora non si é accorta dell'odio che i Finlandesi provano per i Russi; ci ha raccontato un sacco di episodi in cui i Finlandesi le rinfacciano di tutto in quanto Russa, ma, per qualche oscura ragione, non li ha elaborati, ma li lascia in paratattico abbandono nella memoria.
Senza troppi giri di parole, l'ho messa di fronte all'evidenza dell'odio dei Finlandesi per i Russi, forse con troppa veemenza, perché L. mi ha chiesto tacitamente di andarci piano.
Dopo tre anni e mezzo di Finlandia la fase di innamoramento-esaltazione per la Finlandia dovrebbe essere stata giá sostituita da sentimenti piú prosaici quali la disillusione, la luciditá, il realismo, ma la collega vive ancora nella fase positiva. Cinicamente direi che é ancora nella fase prematura del piacere e non é ancora nella fase postmatura della convenienza.

NOTA Ci tengo a precisare che non parlo a vanvera. I miei riferimenti a fasi sono frutto di accurate osservazioni sui molteplici stranieri che conosco e frequento (non faccio riferimento ad uno sparuto gruppetto di Italiani che non parlano il Finlandese) FINE NOTA

Abbiamo servito ai Russi la mia pizza fatta in casa; ne é avanzato solo un pezzetto; persino la bambina ci ha dato sotto col mangiare (con una sua tecnica: mangiava prima il prosciutto messo sopra, poi rosicchiava i bordi e poi attaccava la polpa).
Dopo un sonno ristoratore e una frugale colazione (come quelle di Tex Willer), i nostri ospiti sono ripartiti.
Tempo per tirare un attimo il fiato e dopo un paio d'ore arrivano tre mie amiche italiane, due umbre e una patavina.
Antipasto con prosciutto e melone, melanzane grigliate e marinate, pomodoretti secchi sott'olio.
Poi ricca fettuccina con pancetta, porcini e panna. Fluiscono vari tipi di vino, fluiscono vari tipi di cazzate.
Chiudiamo il pranzo con fragole zuccherate e lambrusco bianco.
Una delle umbre, dopo tre anni di granducato, ne ha le saccocce piene e il mese prossimo se ne va ad Amburgo.

Nel giro di qualche giorno le nuvole hanno conquistato il cielo e la temperatura é calata di una decina di gradi (meno male che é calato pure il prezzo della benzina). La fine dell'estate?
Ieri un vento despota spostava brutalmente di qua e di lá per l'acies celeste le nuvole, come in una gigantesca esercitazione militare. Pareva che da un momento all'altro stesse per scoppiare la battaglia definitiva tra due potenze cosmiche. Ho vissuto una giornata con il fiato sospeso e il naso all'insú, attendendo l'apocalisse e sentendomi piccolo piccolo, un misero uomo solo contro la vasta invincibile forza della Natura.
Ho acceso il riscaldamento, infilato il mio kimono di seta vietnamita e ho continuato la lettura di Petrolio. Mi ha colpito una frase che non ricordo con esattezza e che faceva riferimento a quel momento in cui la notte é piú profonda, quasi da essere persa nella sua oscuritá e nel suo silenzio, momento che precede la grigia luminescenza dell'aurora.
Qui la notte o é troppo breve per poter distinguere diversi gradi di oscuritá, o é troppo lunga e spossante e quasi non si distinguono gradi di luce. Mi sono tornate in mente notti estive in Italia, passate a tirar tardi, mi é tornata in mente quell'oretta prima dell'alba in cui l'umiditá dell'aria e la stanchezza condensano un pizzicore di freschetto sulla tua pelle e un silenzio senza coscienza cade sulla cittá; si sentono solo i camion dei netturbini ravanare tra i resti dei fasti della notte appena terminata e rare macchine che sfrecciano come raschi gutturali.

1 agosto 2008

Genitori in visita

I miei sono venuti a trovarci per qualche giorno.
Ero particolarmente ansioso di far vedere casa ai miei. In un anno e mezzo e la casa si é arricchita di mobili, tappeti, quadri... e di una moglie!
Abbiamo fatto faraonici lavori di disboscamento, di dissodamento e di piantamento nel fazzoletto di giardino sul retro e poi l'abbiamo arredato con un tavolo e delle sedie per mangiare all'aperto e un bel grill (rigorosamente a gas russo).
Abbiamo anche inaugurato il paravento in compensato di betulla progettato dal sottoscritto secondo le proporzioni della sezione aurea.
Complice il tempo bello, che ci é stato negato per tutta l'estate, ma che almeno ci é stato concesso per la visita dei miei, sabato siamo andati in gita a Suomenlinna, un'isoletta a un quarto d'ora di traghetto da Hki, e Domenica a Tallinn.
Per quanto ne so Tallinn è stata pressochè integralmente distrutta dalla guerra, laonde tutto quello che si vede presumo essere stato ricostruito. Fedelmente, per carità, ma ricostruito. Non snobbo Tallinn perchè ricostruita, snobbo la ricostruzione al fine prettamente turistico. Tallinn è una specie di Eurodisney, un baraccone tirato su (con zelo filologico, se si vuole) per richiamare masse di turisti.
"Chiedimi le migliori cartoline della città"

Tallinn_03
Chissà in quanti chiederanno?!
Numerose compagnie low cost arrivano a Tallinn, il che assicura continuo afflusso di carne, euro, sterline e rubli. Dico carne perchè Tallinn è una meta famosa anche per il turismo sessuale. A quanto pare i primi utenti sono i Finlandesi, che non disdegnano pagare.
I Finlandesi amano anche Tallinn per i prezzi bassi di alcool e tabacco (ad esempio si usa andare a comprare a Tallinn l'alcool per cerimonie importanti, essendo l'alcool il clou della vita sociale).
Non mancano gli Anglosassoni, con l'arroganza di chi può imporre la propria lingua e l'ignoranza di chi parla solo quella, nè i Tedeschi, che prima di venire hanno diligentemente studiato la guida.
Le vie principali sono una babele di turisti che sciamano di negozio di souvenir in negozio di souvenir (che offrono più o meno tutti la stessa mercanzia agli stessi salati prezzi).

Tallinn_05
Basta allontanarsi dalla via principale per ritrovare la tranquillità.

Tallinn_04
Nelle vie principali trovi i soliti McDonald's, Starbuck, H&M e Zara (che ribrezzo mi hanno fatto dei turisti spagnoli con le buste di Zara, noto brand spagnolo; ma c'era bisogno di arrivare fino a Tallinn per comprare quello che trovi sottocasa?), e in quelle secondarie piccoli caffè che fanno ottimi dolci e dove ci si può rifugiare per un po'. Spesso danno su deliziose piccole corti interne.

Tallinn_02
Si trovano ancora pittori che vendono per strada i loro quadri, confusi nel mucchio dei venditori di miserabili identiche stampette.

Tallinn_01
A me Tallinn piace per l'ottima birra estone e per la cucina (un mix di baltico, tedesco e russo). Il ristorante medievale di cui al post precedente non era niente male! Ecco la nostra cameriera.

Tallinn_07
Non ricordo cosa ci stesse descrivendo. Forse parlava del suo ragazzo!