Non é mancato il viaggio nel viaggio. A Tomsk.
Tomsk, costruita nel 1604, é una delle cittá piú antiche della Siberia.
É stata una cittá di una certa importanza nei secoli passati, ma adesso non gode di particolare prosperitá. É comunque caotica e viva: la locale universitá richiama numerosissimi studenti (ho sentito che gli studenti rappresentino circa un quinto della popolazione, in una cittá da mezzo milione di abitanti; sinceramente la cifra mi pare eccessiva, anche se tutto il centro di Tomsk é disseminato di edifici universitari).
La cittá giace sulla riva destra del fiume Tom' (affluente dell'Ob'), che fungeva da bastione naturale. Le opere difensive sono ora trasformate in un belvedere.
Il nucleo piú antico sorgeva ovviamente sulla sommitá della collina ed era difeso da una palizzata di legno. Oggi la cittá é strutturata secondo un maglia reticolare ottocentesca, scandita secondo un cardo e un decumano che s'incrociano a T. Le espansioni novecentesche hanno rotto il ritmo preesistente e sono stati creati nuovi assi viari a stella connessi da immense rotonde o dalla classica grande piazza con la statua di Lenin.
L'impressione generale é quella di una cittá intasata, inquinata e decaduta.
Si sono conservati moltissimi esempi di architettura in legno precedenti la rivoluzione, soprattutto i palazzi di ricchi borghesi e nobili (riconoscibili dalle decorazioni a cortina sopra le finestre). Lo stato di conservazione é variabile.
Insieme a Tobolsk é l'unica cittá ad avere un quartiere tartaro (costruito quasi essenzialmente di edifici in legno).
Notevoli risorse sono impiegate nel restauro degli edifici religiosi (di quelli che sono scampati alla furia iconoclasta rivoluzionaria; in molti casi si tratta di ricostruzione). Questa é la chiesa della Resurrezione:
Abbiamo alloggiato all'Hotel Sputnik, torre sovietica in cemento armato. Le camere sono enormi e arredate in stile sovietico. Deve essere frequentato da molti stranieri, perché tutte le informazioni sono in Russo e in Inglese e la mattina é persino servita la colazione (che di solito non viene offerta negli hotel russi). Le stoviglie che abbiamo usato per la colazione avrebbero fatto la gioia di un collezionista di modernariato.
La sera abbiamo mangiato in una specie di mensa incasinatissima che ospitava un attrezzatissimo angolo giochi per i bambini. La cucina non era per niente male. Offrivano anche la pizza piperoni (sic) e una non meglio specificata pizza tirolese.
Forti acquazzoni si alternavano a rapide schiarite. La visita al monumento a Čehov é avvenuta durante uno di questi acquazzoni.
Mi hanno detto che se si esprime un desiderio toccando il naso di Čehov questo di avveri; io ho chiesto bel tempo, ma non ha funzionato.
Tomsk, costruita nel 1604, é una delle cittá piú antiche della Siberia.
É stata una cittá di una certa importanza nei secoli passati, ma adesso non gode di particolare prosperitá. É comunque caotica e viva: la locale universitá richiama numerosissimi studenti (ho sentito che gli studenti rappresentino circa un quinto della popolazione, in una cittá da mezzo milione di abitanti; sinceramente la cifra mi pare eccessiva, anche se tutto il centro di Tomsk é disseminato di edifici universitari).
La cittá giace sulla riva destra del fiume Tom' (affluente dell'Ob'), che fungeva da bastione naturale. Le opere difensive sono ora trasformate in un belvedere.
Il nucleo piú antico sorgeva ovviamente sulla sommitá della collina ed era difeso da una palizzata di legno. Oggi la cittá é strutturata secondo un maglia reticolare ottocentesca, scandita secondo un cardo e un decumano che s'incrociano a T. Le espansioni novecentesche hanno rotto il ritmo preesistente e sono stati creati nuovi assi viari a stella connessi da immense rotonde o dalla classica grande piazza con la statua di Lenin.
L'impressione generale é quella di una cittá intasata, inquinata e decaduta.
Si sono conservati moltissimi esempi di architettura in legno precedenti la rivoluzione, soprattutto i palazzi di ricchi borghesi e nobili (riconoscibili dalle decorazioni a cortina sopra le finestre). Lo stato di conservazione é variabile.
Insieme a Tobolsk é l'unica cittá ad avere un quartiere tartaro (costruito quasi essenzialmente di edifici in legno).
Notevoli risorse sono impiegate nel restauro degli edifici religiosi (di quelli che sono scampati alla furia iconoclasta rivoluzionaria; in molti casi si tratta di ricostruzione). Questa é la chiesa della Resurrezione:
Abbiamo alloggiato all'Hotel Sputnik, torre sovietica in cemento armato. Le camere sono enormi e arredate in stile sovietico. Deve essere frequentato da molti stranieri, perché tutte le informazioni sono in Russo e in Inglese e la mattina é persino servita la colazione (che di solito non viene offerta negli hotel russi). Le stoviglie che abbiamo usato per la colazione avrebbero fatto la gioia di un collezionista di modernariato.
La sera abbiamo mangiato in una specie di mensa incasinatissima che ospitava un attrezzatissimo angolo giochi per i bambini. La cucina non era per niente male. Offrivano anche la pizza piperoni (sic) e una non meglio specificata pizza tirolese.
Forti acquazzoni si alternavano a rapide schiarite. La visita al monumento a Čehov é avvenuta durante uno di questi acquazzoni.
Mi hanno detto che se si esprime un desiderio toccando il naso di Čehov questo di avveri; io ho chiesto bel tempo, ma non ha funzionato.