Ieri al corso di Russo.
Come buon esercizio di conversazione, l'insegnante chiede ad ogni studente di raccontare quello che ha fatto uno o due giorni prima.
Visto che Domenica l'ho passata montando il mobile, indovinate cosa ho detto?
Che Domenica ho montato un mobile.
Ho aggiunto che le istruzioni facevano schifo e che le parti non combaciavano. Al che, frementi di orgoglio nazionale, le signore-madri e l'essere asessuato dal capello unto hanno chiesto: é un mobile Ikea?
NOTA
Essendo gli Svedesi secondi nella lista dell'odio (i Russi sono primi e irraggiungibili), i Finni hanno piacere nell'ennesima dimostrazione della qualitá infima di tutto quello che proviene dall'altro lato del golfo di Botnia (cioé la Svezia).
FINE NOTA
CONSIDERAZIONE SUL RAZZISMO
L'odio contro gli altri i popoli (maxime Russi, Svedesi, Estoni e Somali) e lo sciovinismo becero in Finlandia é ubiquo e lo si trova senza l'ombra del dubbio in tutte le classi sociali, dall'operaio al top manager.
Quando gli Italiani si dicono addosso di essere un popolo razzista, peccano per provinciale superbia: da quello che vedo andando in giro per il mondo, noi Italiani non siamo affatto razzisti.
FINE CONSIDERAZIONE
Insomma, sentivo su di me il peso dell'attesa della battuta che dissipa l'errore: sí, era un mobile Ikea!
Ma non lo era! E lasciando le signore-madri e l'essere asessuato a bocca aperta, ho dichiarato di aver comprato il mobile in un mobilificio finlandese.
Ho rischiato l'incidente internazionale. No, di piú: ho detto qualcosa di talmente aberrante per le orecchie finniche da neppur poter esser compreso dai loro modesti cervelli! Una cosa prodotta in Finlandia che non é fatta bene???
I filosofi stoici lo chiamavano semplicemente adynaton: impossibile.
Le signore-madri e l'essere asessuato mi chiedevano quale mobilificio finlandese potesse mai produrre un mobile non assolutamente perfetto. Io nicchiavo, traccheggiavo, davo informazioni totalmente inutili.
La tensione cresceva.
Giá sentivo serpeggiare contro di me tacite accuse di menzogna, di malafede (fidarsi di un Italiano sposato con una Russa?); un attimo prima che l'odio si scatenasse irrefrenabile, un attimo prima che le torpide coscienze finniche esprimessero definitivamente e irrevocabilmente contro di me il pollice verso, la catarsi: sí il mobilificio era finlandese, ma il mobile é stato prodotto in Estonia.
Eccola la quadratura del cerchio, la dimostrazione ultima del teorema! Sospiro di sollievo!
I cattivi Estoni lavorano male, bevono sul lavoro, si drogano prima e dopo il lavoro e poi vendono prodotti di infima qualitá ai poveri, innocenti, buoni Finlandesi.
L'ordine cosmico non é stato spezzato, ogni cosa ora é di nuovo a posto e la lezione é proseguita senza intoppi.
Come buon esercizio di conversazione, l'insegnante chiede ad ogni studente di raccontare quello che ha fatto uno o due giorni prima.
Visto che Domenica l'ho passata montando il mobile, indovinate cosa ho detto?
Che Domenica ho montato un mobile.
Ho aggiunto che le istruzioni facevano schifo e che le parti non combaciavano. Al che, frementi di orgoglio nazionale, le signore-madri e l'essere asessuato dal capello unto hanno chiesto: é un mobile Ikea?
NOTA
Essendo gli Svedesi secondi nella lista dell'odio (i Russi sono primi e irraggiungibili), i Finni hanno piacere nell'ennesima dimostrazione della qualitá infima di tutto quello che proviene dall'altro lato del golfo di Botnia (cioé la Svezia).
FINE NOTA
CONSIDERAZIONE SUL RAZZISMO
L'odio contro gli altri i popoli (maxime Russi, Svedesi, Estoni e Somali) e lo sciovinismo becero in Finlandia é ubiquo e lo si trova senza l'ombra del dubbio in tutte le classi sociali, dall'operaio al top manager.
Quando gli Italiani si dicono addosso di essere un popolo razzista, peccano per provinciale superbia: da quello che vedo andando in giro per il mondo, noi Italiani non siamo affatto razzisti.
FINE CONSIDERAZIONE
Insomma, sentivo su di me il peso dell'attesa della battuta che dissipa l'errore: sí, era un mobile Ikea!
Ma non lo era! E lasciando le signore-madri e l'essere asessuato a bocca aperta, ho dichiarato di aver comprato il mobile in un mobilificio finlandese.
Ho rischiato l'incidente internazionale. No, di piú: ho detto qualcosa di talmente aberrante per le orecchie finniche da neppur poter esser compreso dai loro modesti cervelli! Una cosa prodotta in Finlandia che non é fatta bene???
I filosofi stoici lo chiamavano semplicemente adynaton: impossibile.
Le signore-madri e l'essere asessuato mi chiedevano quale mobilificio finlandese potesse mai produrre un mobile non assolutamente perfetto. Io nicchiavo, traccheggiavo, davo informazioni totalmente inutili.
La tensione cresceva.
Giá sentivo serpeggiare contro di me tacite accuse di menzogna, di malafede (fidarsi di un Italiano sposato con una Russa?); un attimo prima che l'odio si scatenasse irrefrenabile, un attimo prima che le torpide coscienze finniche esprimessero definitivamente e irrevocabilmente contro di me il pollice verso, la catarsi: sí il mobilificio era finlandese, ma il mobile é stato prodotto in Estonia.
Eccola la quadratura del cerchio, la dimostrazione ultima del teorema! Sospiro di sollievo!
I cattivi Estoni lavorano male, bevono sul lavoro, si drogano prima e dopo il lavoro e poi vendono prodotti di infima qualitá ai poveri, innocenti, buoni Finlandesi.
L'ordine cosmico non é stato spezzato, ogni cosa ora é di nuovo a posto e la lezione é proseguita senza intoppi.