22 aprile 2008

Appunti dal viaggio a Berlino - Visita ad una mostra di disegni di Matthias Grünewald al Kupferstischkabinett, 2 Aprile

Studi e bozzetti, soprattutto per l’Altare di Isenheim (conservato a Colmar e visto lo scorso settembre).

Volti. Non c’è bellezza, non c’è idealizzazione, né moralizzazione. Grünewald rappresenta un’umanità brutta perchè sofferente, dove la sofferenza è condizione stessa dell’esistere e non una caduta dovuta al peccato; l’umanità è sola e irredimibile: Dio esiste, ma si manifesta in teofanie abbacinanti e indecifrabili all’uomo. Santi e peccatori, tutti sono rappresentati allo stesso modo. Persino gli angeli. Huysmans rileva che persino le sue madonne paiono servette prese dalla strada: ha ragione.

regina inginocchiata con angeli

Nel disegno sopra riprodotto: una regina inginocchiata con due angeli che le tengono il mantello. Gli angeli sembrano in difficoltà, le ali spiegate nel bel mezzo del bosco, a tenere il mantello della regina tra due striminziti alberelli; le regina s’inginocchia verso un’epifania invisibile.

Mani. Piedi. Grünewald non comunica tanto con i volti e le loro espressioni, quanto con le mani e i piedi. Qui riporto la Maddalena e i piedi del crocifisso dell’Altare di Isenheim.
Mani contorte in spasmi al limite della frattura.

Maddalena
Piedi che riassumono la storia dell'umanità.

piedi del crocifisso
Irredimibile astorica sofferenza, impossibilità di progresso come di regresso (solo i malati del fuoco di Sant’Antonio, che il pittore ha rappresentato al limite dell’anfibio, giacciono in un’abiezione maggiore).
Nel suo saggio sui visionari, Focillon ne ricerca le comuni caratteristiche estetiche (ad esempio l’horror vacui); sebbene Grünewald non sia tra gli esempi riportati da Focillon, potrebbe a buon diritto essere uno di loro: basta guardare la sua Resurrezione (sempre dall’Altare di Isenheim).

Resurrezione
 
Ne “Le porte della percezione”, Huxley espone una teoria secondo cui il cervello sia un filtro che limiti le capacità percettive della coscienza. Secondo questa teoria gli uomini, per incrementare le proprie possibilità percettive, devono alterare il proprio equilibrio fisiologico assumendo alcool o droghe (o digiunando; interessante la digressione sulla mistica ortodossa), si verificano talvolta casi di coscienze che hanno di natura percezioni “fuori scala”, come in certi tipi di malati mentali o in alcuni artisti. Huxley, a questo riguardo fa spesso riferimento a William Blake (a sua volta influenzato dal misticismo alchemico-paracelsiano). Chiaramente anche Grünewald appartiene a questo gruppo.