Camminando all’ombra delle cabine sento sotto i piedi
sabbia fresca e umida. Amalgamate alla brezza satura di iodio e al
risaccar delle onde, scambio per arie di Bach le canzonette che la radio
del bar diffonde a basso volume, prima del chiasso. Le mie dita toccano
con piacere legno roso dalla salsedine, la vernice scrostata; l'incuria
delle cose. Lo zoccolare del bagnino sui quadrotti di cemento é
sfacciato; mi sorprende la sua sicurezza nel camminare sulla sabbia.
Ma presto odore di crema solare. Giá m’inebria il ruggito del sole. Nelle borse di plastica lucida si nascondono tesori di pizzette avvolte in carta unta e bottiglie d’acqua ancora fredda. Cominciano le cerimonie tra vicini d’ombrellone. Si leggono giornali nell’attesa di cimentarsi con le parole crociate. Leggo un romanzo di Verne nell’attesa del bagno. Odorare il libro mi aiuta a sognare avventure.
Ma presto odore di crema solare. Giá m’inebria il ruggito del sole. Nelle borse di plastica lucida si nascondono tesori di pizzette avvolte in carta unta e bottiglie d’acqua ancora fredda. Cominciano le cerimonie tra vicini d’ombrellone. Si leggono giornali nell’attesa di cimentarsi con le parole crociate. Leggo un romanzo di Verne nell’attesa del bagno. Odorare il libro mi aiuta a sognare avventure.
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