Il pikkujoulu (letteralmente: piccolo
Natale) è un'istituzione
finlandese finalizzata alla celebrazione del Natale con i
non-famigliari. E cioè amici, colleghi, commilitorni, compagni,
camerati, amanti, nani e ballerine.
Ogni gruppo, associazione, società, ufficio, confraternita, loggia ecc. che si rispetti ne organizza uno.
Ieri abbiamo celebrato il pikkujoulu al Centro Russo di Scienza e Cultura (dove studio Russo; complimenti ai Russi che sanno elaborare nomi tanto altisonanti).
Ogni corso ha preparato qualcosa, secondo le sue possibilità. Noi abbiamo cantato la bellissima canzone Vecchio acero; a me, che sono negato per il canto, è stata affibbiata la lettura di un brano dell'Onegin puškinano (7, XXIX,12-XXX,8):
Вот север, тучи нагоняя,
Дохнул, завыл ― и вот сама
Идет волшебница зима.
Пришла, рассыпалась; клоками
Повисла на суках дубов;
Легла волнистыми коврами
Среди полей, вокруг холмов;
Брега с недвижною рекою
Сравняла пухлой пеленою;
Блеснул мороз. И рады мы
Проказам матушки зимы.
Ecco il vento, raccogliendo le nuvole,
ululava e soffiava; ed ecco in persona
viene la Maga dell'Inverno.
Arrivò, si sparse; con i fiocchi
si appese ai rami delle querce;
si distese con ondulati tappeti
in mezzo ai campi, intorno alle colline;
le coste con il fiume immobile
pareggiò di un soffice lenzuolo;
risplendette il gelo. E noi felici
degli scherzetti di Madre Inverno.
(la traduzione letterale e senza pretese è mia)
Ho avuto la fortuna di vivere questi inverni. Leggendo questi versi ne sono persino orgoglioso.
E che gioia leggerli in lingua originale!
Ogni gruppo, associazione, società, ufficio, confraternita, loggia ecc. che si rispetti ne organizza uno.
Ieri abbiamo celebrato il pikkujoulu al Centro Russo di Scienza e Cultura (dove studio Russo; complimenti ai Russi che sanno elaborare nomi tanto altisonanti).
Ogni corso ha preparato qualcosa, secondo le sue possibilità. Noi abbiamo cantato la bellissima canzone Vecchio acero; a me, che sono negato per il canto, è stata affibbiata la lettura di un brano dell'Onegin puškinano (7, XXIX,12-XXX,8):
Вот север, тучи нагоняя,
Дохнул, завыл ― и вот сама
Идет волшебница зима.
Пришла, рассыпалась; клоками
Повисла на суках дубов;
Легла волнистыми коврами
Среди полей, вокруг холмов;
Брега с недвижною рекою
Сравняла пухлой пеленою;
Блеснул мороз. И рады мы
Проказам матушки зимы.
Ecco il vento, raccogliendo le nuvole,
ululava e soffiava; ed ecco in persona
viene la Maga dell'Inverno.
Arrivò, si sparse; con i fiocchi
si appese ai rami delle querce;
si distese con ondulati tappeti
in mezzo ai campi, intorno alle colline;
le coste con il fiume immobile
pareggiò di un soffice lenzuolo;
risplendette il gelo. E noi felici
degli scherzetti di Madre Inverno.
(la traduzione letterale e senza pretese è mia)
Ho avuto la fortuna di vivere questi inverni. Leggendo questi versi ne sono persino orgoglioso.
E che gioia leggerli in lingua originale!
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