In un post precedente ho giá espresso la mia opinione sull'ascoltare la radio: non mi piace, ma faccio un'eccezione quando guido.
Durante lo scorso (troppo mite) inverno, ho ascoltato Classic Radio, apprezzando la programmazione di musica barocca. Ma con il passare dei mesi la selezione musicale si é spostata decisamente verso il ventesimo secolo, da Arnold Schönberg (mi sono arrischiato a sentire non mi ricordo piú quale sua dodecafonica composizione alla Filarmonica di Berlino ed é stata una mazzata sui cosiddetti; per fortuna per qualche oscura ragione ero solo e alla mia metá non é stato inflitto codesto martirio) fino allo sperimentalismo piú astruso del dopoguerra, cosa che certo non mi ha entusiasmato (certo per la mia scarsa cultura musicale); inoltre i musicisti indigeni, in primis Sibelius, hanno preso il sopravvento, ma anche loro, alla fine sono abbastanza modesti e dopo un po' stufano (per vedere la sala del centro musicale Sibeliustalo a Lahti, mi son tafazzianamente sorbito un concerto di Sibelius e Englund; l'acustica era disumanamente perfetta, by the way; se é per questo mi sono anche sorbito la Sinfonia fantastica di Berlioz e la Terza di Beethoven alla Finlandiatalo; la Radion Sinfoniaorkesteri merita molto di piú della Finlandiatalo; a dirigere quella sera c'era un simpatico incrocio tra un barile di rum e Babbo Natale). Non parliamo della pubblicitá: gli eventi di musica classica in Finlandia sono minimi e propinarmeli alla grancassa ogni cinque minuti non fa altro che farmeli sembrare ancora piú marginali (come ad esempio il resital organizzato in memoria di Pavarotti con tempismo disumano).
Fatto sta che ho tradito Classic Radio per Russkoe Radio: almeno mi faccio un po' di Russo, mi son detto. E poi fa anche molto ribelle ascoltare Russkoe Radio, essendo i Russi al primo posto nella lista dei popoli odiati dai Finlandesi (seguono Svedesi ed Estoni, ma staccati di molto). Ma anche questa radio é stata una delusione: programmano esclusivamente pop e commerciale, ma di livello infimo, per il popolino piú ignorante, roba che Tiziano Ferro in confronto é Jacques Brel. Soprattutto i testi dei brani sono assolutamente banali.
Russkoe Radio mi ha deluso anche perché la musica russa che propongono é praticamente identica a quella americana che si sente dappertutto, solo che é cantata in Russo: di Russo non c'é rimasto niente! Ma ai Russi gli va bene: finalmente anche la loro musica é normale (piú che vergognarsi del passato sovietico, i Russi si vergognano del periodo dei torbidi, come Solženicyn l'ha chiamato con riferimento ai torbidi tra la morte di Ivan il terribile e l'ascesa dei Romanov, cioé degli anni '90; inoltre i Russi sentono molto il confronto con l'Occidente e il gap tra i nostri standard e i loro; popolo indefinibile quello dei Russi, non sono occidentali e nemmeno orientali: sono il tertium non datur).
Fatto sta che ho lasciato al suo destino anche Russkoe Radio e sono tornato ai cd. Ma anche Bach, Händel, Vivaldi, Albinoni, Scarlatti, Corelli, Pergolesi, Gluck e Telemann, ascoltati e riascoltati, a lungo andare stuccano e mi sono di nuovo trovato nell'urgente necessitá di trovare un sottofondo musicale per quando guido.
Pare che le mie ricerche abbiamo dato frutto: Groove FM.
La selezione predilige R&B, disco anni '70 e '80 e brani famosi tra gli anni '60 e i '90. Fortunatamente evitano di programmare il pop finlandese, che é anche un po' heavy e soprattutto fa cagare.
Il fascino ambiguo di Groove FM risiede anche nel fatto che spesso vengono proposti pezzi noti in versioni mai sentite, ma versioni brutte, con arrangiamenti datati o interpreti non all'altezza. Mi ricordano d'istinto quei quei terribili cofanetti di Unforgettable Love Songs o di Greatest Successes of Latino Music made in Malaysia, che dalle spiagge tropicali del Pahang sono arrivati poi fino a Roma (e qualche cd anche quassú), realizzati non con la professionale keyboard e nemmeno con la passabile tastiera, ma con una scrausissima pianola da banda di liscio di provincia. Per divertimento le Unforgettable Love Songs le chiamavo le Untramontable Love Songs.
Durante lo scorso (troppo mite) inverno, ho ascoltato Classic Radio, apprezzando la programmazione di musica barocca. Ma con il passare dei mesi la selezione musicale si é spostata decisamente verso il ventesimo secolo, da Arnold Schönberg (mi sono arrischiato a sentire non mi ricordo piú quale sua dodecafonica composizione alla Filarmonica di Berlino ed é stata una mazzata sui cosiddetti; per fortuna per qualche oscura ragione ero solo e alla mia metá non é stato inflitto codesto martirio) fino allo sperimentalismo piú astruso del dopoguerra, cosa che certo non mi ha entusiasmato (certo per la mia scarsa cultura musicale); inoltre i musicisti indigeni, in primis Sibelius, hanno preso il sopravvento, ma anche loro, alla fine sono abbastanza modesti e dopo un po' stufano (per vedere la sala del centro musicale Sibeliustalo a Lahti, mi son tafazzianamente sorbito un concerto di Sibelius e Englund; l'acustica era disumanamente perfetta, by the way; se é per questo mi sono anche sorbito la Sinfonia fantastica di Berlioz e la Terza di Beethoven alla Finlandiatalo; la Radion Sinfoniaorkesteri merita molto di piú della Finlandiatalo; a dirigere quella sera c'era un simpatico incrocio tra un barile di rum e Babbo Natale). Non parliamo della pubblicitá: gli eventi di musica classica in Finlandia sono minimi e propinarmeli alla grancassa ogni cinque minuti non fa altro che farmeli sembrare ancora piú marginali (come ad esempio il resital organizzato in memoria di Pavarotti con tempismo disumano).
Fatto sta che ho tradito Classic Radio per Russkoe Radio: almeno mi faccio un po' di Russo, mi son detto. E poi fa anche molto ribelle ascoltare Russkoe Radio, essendo i Russi al primo posto nella lista dei popoli odiati dai Finlandesi (seguono Svedesi ed Estoni, ma staccati di molto). Ma anche questa radio é stata una delusione: programmano esclusivamente pop e commerciale, ma di livello infimo, per il popolino piú ignorante, roba che Tiziano Ferro in confronto é Jacques Brel. Soprattutto i testi dei brani sono assolutamente banali.
Russkoe Radio mi ha deluso anche perché la musica russa che propongono é praticamente identica a quella americana che si sente dappertutto, solo che é cantata in Russo: di Russo non c'é rimasto niente! Ma ai Russi gli va bene: finalmente anche la loro musica é normale (piú che vergognarsi del passato sovietico, i Russi si vergognano del periodo dei torbidi, come Solženicyn l'ha chiamato con riferimento ai torbidi tra la morte di Ivan il terribile e l'ascesa dei Romanov, cioé degli anni '90; inoltre i Russi sentono molto il confronto con l'Occidente e il gap tra i nostri standard e i loro; popolo indefinibile quello dei Russi, non sono occidentali e nemmeno orientali: sono il tertium non datur).
Fatto sta che ho lasciato al suo destino anche Russkoe Radio e sono tornato ai cd. Ma anche Bach, Händel, Vivaldi, Albinoni, Scarlatti, Corelli, Pergolesi, Gluck e Telemann, ascoltati e riascoltati, a lungo andare stuccano e mi sono di nuovo trovato nell'urgente necessitá di trovare un sottofondo musicale per quando guido.
Pare che le mie ricerche abbiamo dato frutto: Groove FM.
La selezione predilige R&B, disco anni '70 e '80 e brani famosi tra gli anni '60 e i '90. Fortunatamente evitano di programmare il pop finlandese, che é anche un po' heavy e soprattutto fa cagare.
Il fascino ambiguo di Groove FM risiede anche nel fatto che spesso vengono proposti pezzi noti in versioni mai sentite, ma versioni brutte, con arrangiamenti datati o interpreti non all'altezza. Mi ricordano d'istinto quei quei terribili cofanetti di Unforgettable Love Songs o di Greatest Successes of Latino Music made in Malaysia, che dalle spiagge tropicali del Pahang sono arrivati poi fino a Roma (e qualche cd anche quassú), realizzati non con la professionale keyboard e nemmeno con la passabile tastiera, ma con una scrausissima pianola da banda di liscio di provincia. Per divertimento le Unforgettable Love Songs le chiamavo le Untramontable Love Songs.
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