Ieri ho portato il portatile di L. a riparare in un negozietto sulla Vaasankatu (via Vaasa).
Conosco la Vaasankatu per aver abitato sulla contigua Porvoonkatu per due anni.
Sebbene mi bastasse traversare un incrocio per imboccare la Vaasankatu, raramente ci mettevo piede, essendo Vaasankatu una serie ininterrotta di sexi shop, massaggi tailandesi, teatrini di spogliarelliste e localacci lerci di quart'ordine. Non per pruderie bigotta, ma semplicemente perché queste cose non mi attraggono.
Ma, mio malgrado, mi é toccato rimetterci piede. In Vaasankatu.
Era quell'ora indecisa alla fine del tramonto, in cui la notte non ha ancora preso il sopravvento e i neon delle spogliarelliste o delle massaggiatrici ancora non irrompono di prepotenza sulla strada; quell'ora in cui ancora puoi vedere due amiche bere un té in uno di quei localacci dove tra poco il tuo onore sará misurato sulla quantitá di pinte ingollate e dai cc di cilindrata della tua moto.
A dare un'aria di degrado contribuivano le impalcature di remontti (ristrutturazione) che creavano arcate di tubi arrugginiti sotto cui passare. Teloni di pellicola trasparente a proteggere le vetrine dei sexi shop le facevano ancora piú ambigue.
Assolutamente l'ultimo posto al mondo dove avrei immaginato di trovare un artigiano dell'informatica.
Perché di artigiano si tratta: pare rimasto ai tempi di MS-DOS mentre il mondo corre alla velocitá pazzesca iperconnessa dei pacchetti cellophanati preconfezionati di centinaia di Gbit, migliaia di ram, di PS3, XBOX, Guitar Hero. E invece lui é rimasto fedele a se stesso, ed eccolo, un nerd invecchiato, un nonno nerd dalla capigliatura alla Einstein. Con le sue battute divertentissime sul consumo di energia dei vecchi monitor.
E il suo negozietto é riproduzione ad alta fedeltá di lui medesimo! Immaginate un antro da rigattiere totalmente cosparso di pc, portatili, monitor, schede madri, km di cavi ritorti di tutte le grandezze e di tutti i colori, poltroncine scassate e mobilio caduto in prescrizione (cosparso é la parola giusta, perché é come se tutto vi fosse caduto ondeggiando lentamente).
Scommetto che il simpatico nonnino sará piú che aggiornato quando sará il momento di presentarmi il conto.
Conosco la Vaasankatu per aver abitato sulla contigua Porvoonkatu per due anni.
Sebbene mi bastasse traversare un incrocio per imboccare la Vaasankatu, raramente ci mettevo piede, essendo Vaasankatu una serie ininterrotta di sexi shop, massaggi tailandesi, teatrini di spogliarelliste e localacci lerci di quart'ordine. Non per pruderie bigotta, ma semplicemente perché queste cose non mi attraggono.
Ma, mio malgrado, mi é toccato rimetterci piede. In Vaasankatu.
Era quell'ora indecisa alla fine del tramonto, in cui la notte non ha ancora preso il sopravvento e i neon delle spogliarelliste o delle massaggiatrici ancora non irrompono di prepotenza sulla strada; quell'ora in cui ancora puoi vedere due amiche bere un té in uno di quei localacci dove tra poco il tuo onore sará misurato sulla quantitá di pinte ingollate e dai cc di cilindrata della tua moto.
A dare un'aria di degrado contribuivano le impalcature di remontti (ristrutturazione) che creavano arcate di tubi arrugginiti sotto cui passare. Teloni di pellicola trasparente a proteggere le vetrine dei sexi shop le facevano ancora piú ambigue.
Assolutamente l'ultimo posto al mondo dove avrei immaginato di trovare un artigiano dell'informatica.
Perché di artigiano si tratta: pare rimasto ai tempi di MS-DOS mentre il mondo corre alla velocitá pazzesca iperconnessa dei pacchetti cellophanati preconfezionati di centinaia di Gbit, migliaia di ram, di PS3, XBOX, Guitar Hero. E invece lui é rimasto fedele a se stesso, ed eccolo, un nerd invecchiato, un nonno nerd dalla capigliatura alla Einstein. Con le sue battute divertentissime sul consumo di energia dei vecchi monitor.
E il suo negozietto é riproduzione ad alta fedeltá di lui medesimo! Immaginate un antro da rigattiere totalmente cosparso di pc, portatili, monitor, schede madri, km di cavi ritorti di tutte le grandezze e di tutti i colori, poltroncine scassate e mobilio caduto in prescrizione (cosparso é la parola giusta, perché é come se tutto vi fosse caduto ondeggiando lentamente).
Scommetto che il simpatico nonnino sará piú che aggiornato quando sará il momento di presentarmi il conto.
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