Siamo di nuovo in
partenza: oggi pomeriggio saremo a Berlino. Cercheremo di concentrare lo
shopping necessario entro oggi, per poterci dedicare Sabato ad una
lunga giornata a zonzo senza programmi.
Domenica voleremo a Roma per partecipare al matrimonio di un amico d'infanzia. Ho preparato un epitalamio per l'occasione. Domenica sera torneremo a Berlino e Lunedí mattina di nuovo a Hki.
Due parole sul mio amico d'infanzia.
Le nostre madri erano compagne di scuola. Abitavamo in due palazzine contigue del Quadraro. Ci parlavamo (urlavamo) spesso dal balcone.
Abbiamo fatto l'asilo e le elementari insieme, in una scuola presso l'Acquedotto Felice (il nome di Felice deriva dal nome di Sisto V prima che diventasse papa, Felice Peretti). Passavamo spesso i pomeriggi a giocare a casa mia o sua. Abbiamo combattutto memorabili battaglia con soldatini, Lego e Playmobil. Ai nostri giochi era ammesso suo fratello, di un anno piú piccolo, ma non il mio (a quell'etá i quattro anni e mezzo che ci dividono erano incolmabili).
La famiglia dei miei amici si trasferisce in Belgio, in una base NATO, sono figli di un militare. Fanno in Belgio le superiori e tornano a Roma per studiare in una prestigiosa universitá privata.
Il fratello maggiore fa un'esperienza di lavoro in America. L'America gli piace e ci rimane a lavorare e a studiare. Fa un master in relazioni internazionali a Georgetown. Prende persino la cittadinanza americana. Ma il cuore l'ha lasciato a Roma. Dove c'é la sua ragazza e la loro figlia.
Si sposano Domenica.
Il fratello minore sta facendo una brillante carriera a Parigi.
E io in Finlandia (per ora).
Ne abbiamo fatta di strada dai tempi dell'Acquedotto Felice.
Er Ciáina sfoggia una bella maglia bianca. E solo da una settimana.
Presumo che la porterá come minimo altre due.
Spesso lo sento parlare con uno dei nostri Coreani. Er Ciáina assume toni solonici. Entrambi si lamentano della solitudine.
Certo, se er Ciáina cominciasse a portare maglie e camicie uno o due giorni invece che due o tre settimane e cominciasse a non lasciare mortali scie d'aglio ovunque passi, forse, dico forse, potrebbe lamentarsi meno della solitudine.
Domenica voleremo a Roma per partecipare al matrimonio di un amico d'infanzia. Ho preparato un epitalamio per l'occasione. Domenica sera torneremo a Berlino e Lunedí mattina di nuovo a Hki.
Due parole sul mio amico d'infanzia.
Le nostre madri erano compagne di scuola. Abitavamo in due palazzine contigue del Quadraro. Ci parlavamo (urlavamo) spesso dal balcone.
Abbiamo fatto l'asilo e le elementari insieme, in una scuola presso l'Acquedotto Felice (il nome di Felice deriva dal nome di Sisto V prima che diventasse papa, Felice Peretti). Passavamo spesso i pomeriggi a giocare a casa mia o sua. Abbiamo combattutto memorabili battaglia con soldatini, Lego e Playmobil. Ai nostri giochi era ammesso suo fratello, di un anno piú piccolo, ma non il mio (a quell'etá i quattro anni e mezzo che ci dividono erano incolmabili).
La famiglia dei miei amici si trasferisce in Belgio, in una base NATO, sono figli di un militare. Fanno in Belgio le superiori e tornano a Roma per studiare in una prestigiosa universitá privata.
Il fratello maggiore fa un'esperienza di lavoro in America. L'America gli piace e ci rimane a lavorare e a studiare. Fa un master in relazioni internazionali a Georgetown. Prende persino la cittadinanza americana. Ma il cuore l'ha lasciato a Roma. Dove c'é la sua ragazza e la loro figlia.
Si sposano Domenica.
Il fratello minore sta facendo una brillante carriera a Parigi.
E io in Finlandia (per ora).
Ne abbiamo fatta di strada dai tempi dell'Acquedotto Felice.
Er Ciáina sfoggia una bella maglia bianca. E solo da una settimana.
Presumo che la porterá come minimo altre due.
Spesso lo sento parlare con uno dei nostri Coreani. Er Ciáina assume toni solonici. Entrambi si lamentano della solitudine.
Certo, se er Ciáina cominciasse a portare maglie e camicie uno o due giorni invece che due o tre settimane e cominciasse a non lasciare mortali scie d'aglio ovunque passi, forse, dico forse, potrebbe lamentarsi meno della solitudine.
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