Berlino. Stazione di Jungfernheide. Ore 17:00 circa.
Attendo il regionale per Wittenberge.
Incontrerò L. direttamente sul treno. Da Wittenberge prenderemo la
coincidenza per Perleberg. E alla stazione di Perleberg un pulmino del
Neuer Hennings Hof ci verrà a prendere.
Temperatura perfetta: freddo, ma solo
quel tanto che basta per farti venir voglia di metter su un cappottino
(senza l’angoscia finlandese di doverti difendere dal gelo e dal vento).
Piacevole disperdere nella brezza leggera un po’ di tepore in eccesso.
Aria secca, ma non troppo. Una pigra pioggerellina la umidifica, la fa un po’ frizzante.
Fragranze di forno tedesco suggeriscono tepori domestici.
Il cielo basso e grigio non è minaccioso, imperla di languori madreperlacei le cose.
Persone si alternano nell’attesa dell’S-bahn in silenzio. Un merci mi urla alle spalle sferragliando.
I vagoni dell’S-bahn sono colorati di un rosso opulento e di un giallo stantio. Mi ricordano i tendaggi di un vecchio salotto.
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