4 settembre 2008

Pioggia e chiacchiere

Non mi ricordo da quanti giorni piova.
Ogni tanto c'é una pausa, di solito quando sono in ufficio o casa. Poi riprende con intensitá maggiore, soprattutto sugli arredi in legno del giardino (che si sono raddoppiati di volume per l'acqua presa).
Stamattina andando al lavoro pioveva a catinelle (a secchiate) e a vento (e non é nemmeno la condizione peggiore: il peggio é la nevicata a vento, meglio se di notte, alla fine dell'inverno e con croste di ghiaccio sparse irregolarmente sull'asfalto; roba che ti devi portare appresso due paia di mutande di ricambio) e non ho potuto resistere alla tentazione di guidare ascoltando la Musica sull'acqua di Händel (avevo il cd in macchina).
Ieri proficua conversazione in ufficio con il Canadese.
Figura infelice, come tutti gli stranieri che sono venuti in Finlandia per la bionda, ha fatto la solita trafila matrimonio-prole-divorzio e ora é condannato a vivere in Finlandia per star vicino a detta prole. Ne ho incontrati a pacchi come lui: aspettano che i figli arrivino a 18 anni per poter andarsene. Anche er Canada é della combriccola, ma piú lucidamente ammette che quando i figli saranno maggiorenni lui avrá 50 anni e "a 50 anni dove cazzo vado?" mi ha chiesto (traduzione libera, ma fedele). Secondo lui il 90% degli stranieri in Finlandia si trova nella sua stessa situazione (non posseggo statistiche ufficiali, ma la percentuale mi pare verosimile), intentendo per stranieri gli Occidentali (gli altri, marocchi, bangladesh e somalia, sono esclusi dalle statistiche in quanto rifugiati, scroccatori di assegni di mantenimento o clandestini).
Poi er Canada é passato a raccontarmi delle sue passate esperienze lavorative: in Finlandia ha lavorato in una grossa multinazionale, ma nella filiale finnica c'erano 200 Finni, lui e un Olandese. Diceva che i Finni lo trattavano come una merda e non gli davano fiducia sul lavoro perché straniero (gli posso credere), mentre la nostra compagnia, dal punto di vista sociale, é molto meglio (ed é vero, essendo i Finni maggioranza relativa e quindi costretti ad evolversi dalla loro provinciale ferinitá per simpatetico beneficio dovuto alla vicinanza con stranieri, anche se del secondo o terzo mondo).
La ciliegina sulla torta: secondo er Canada il lavoro é organizzato male e c'é una sacco di gente che non fa una mazza, tipo er Ciáina, che non sa che ruolo abbia nella compagnia (me lo chiedo anch'io) e che si fa vivo ad ogni morte di papa quando ha un problema (anche da me qualche volta si é affacciato con domande al limite dell'implausibile).
Er Ciáina da questo punto di vista mi ricorda un tale che lavorava al dipartimento di architettura dell'universitá di Oulu (dove facevo la tesi) con la misteriosa mansione di "architetto di laboratorio". Tutti si chiedevano in che consistessero i suoi compiti e io lo vedevo sempre affacciato alla balconata interna con quell'aria scazzata da impiegato pubblico (figura professionale che ho avuto modo di conoscere per benino da vicino quando ero attaché al ministero della difesa ai tempi della naja). Una volta sono entrato nel suo ufficio e ho notato che vi era appesa una sola immagine: un collage sbiadito di un progetto di villetta unifamiliare con foto (mi ricordo di due donne sorridenti e con acconciature anni '80 sedute nel salotto), sicuramente l'unico suo progetto in tutta la sua vita

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